Europei, i numeri dei gialloblù

04/09/2024

L’Europeo 2017, edizione numero 30, si è concluso decretando la Russia campione, a seguire una sorprendente Germania e sul gradino più basso del podio la Serbia di coach Gbrić.
Nel dettaglio, i giocatori gialloblù si sono ben comportati lungo tutta la manifestazione.

Luca Spirito, secondo palleggiatore della nazionale italiana, ha vissuto scampoli di partita, sempre verso i finali dei set, subentrando a Matteo Piano in battuta. Durante la prima partita con la Germania è entrato una volta per i cinque set giocati, eseguendo il gesto tecnico senza errori; contro la Slovacchia ha registrato una sola battuta, ma è contro la Repubblica Ceca, terza partita del girone di qualificazione, che ha lasciato il segno: sei battute a referto, di cui un ace, che hanno dato la possibilità all’Italia di recuperare dalla situazione di svantaggio nel punteggio in cui era incappata. Negli ottavi e quarti di finale qualche ritaglio di campo per lui, sempre al servizio. 

Diverso il discorso per gli sloveni Stern e Pajenk. Tonček Stern ha giocato titolare, un po’ a sorpresa, al posto di Mitja Gasparini e ha registrato ottimi numeri: la sua miglior gara è stata contro la Spagna, in cui è stato eletto MVP, con 17 punti, di cui un muro, e un ottimo 64% in attacco. Buoni i suoi numeri nelle altre partite: 14 punti contro la Russia (56% di efficienza in attacco), il migliore dei suoi, e uno solo all’attivo nella sfida contro la Bulgaria. Ridotto il suo impiego negli ottavi e nei quarti di finale:  4 punti (di cui un ace, 33% di efficienza)  nella prima occasione, 3 (23%) nell’altra.

Alen Pajenk ha giocato la sua miglior partita nell’ottavo di finale contro la Polonia: suo il titolo di MVP e di miglior muro del match, ha messo a segno 13 punti, con uno stellare 100% in attacco, di cui ben 6 a muro e un ace. 

Il suo rendimento è stato costante nell’intero torneo: titolare in tutte le sfide, ha registrato 8 punti (con un muro e un ace) nella prima gara contro la Spagna (85% di efficienza in attacco), 7 punti (un ace e un muro, 62% in attacco) nel confronto con la Russia, 7 punti (un ace, 60% in attacco) contro la Bulgaria e, infine, non è servito il suo 85% di positività in attacco (5 punti) contro la Russia nel quarto di finale, che ha visto la sua Slovenia cedere per 3-0 e abbandonare il campionato europeo.
 
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