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Giornata della Legalità: Marretta protagonista a Bussolengo, fra sport e rispetto delle regole
Giornata della Legalità: Marretta protagonista a Bussolengo, fra sport e rispetto delle regole
23/05/2025
VERONA - Il 23 maggio 1992 la strage di Capaci scriveva una pagina nerissima della storia italiana. Una tragedia da cui, come segno concreto di speranza, è nata la Giornata della Legalità, un momento di riflessione e confronto per tutti, a partire dai più giovani. L'Istituto Comprensivo "Da Vinci" di Bussolengo ha promosso oggi una mattinata di confronto che ha coinvolto il mondo della legge e dello sport. Fra i protagonisti, il Sovrintendente Luigi Busetto, che ha fatto parte della scorta del giudice Giovanni Falcone. E poi,
Federico Marretta
, che ha parlato alla folta platea di ragazzi del secondo anno di scuola media dell'importanza delle regole in campo, del rispetto fra compagni, ma anche della sua Sicilia, teatro di gravissime vicende di mafia.
"Avete visto il film "La Mafia Uccide Solo d'Estate? Ve lo consiglio, il suo piglio ironico, visto attraverso gli occhi di un bambino, aiuta a capire la difficile situazione della Sicilia degli anni '90" ha esordito lo schiacciatore gialloblù. Con lui, sul palco del Teatro Parrocchiale di Bussolengo, c'erano anche altri due protagonisti del mondo sportivo veronese, Matteo Bianchetti dell'Hellas Verona e Luciano, ex giocatore del ChievoVerona. "Quando è successa la strage ero molto piccolo, ma ogni anno a scuola se ne parlava, ed è importante che non si dimentichi del passato, per evitare di rifare gli stessi errori. Bisogna essere uniti, nella vita e nello sport, facendo gruppo".
Tanto entusiasmo da parte dei ragazzi, e tantissime domande rivolte a Marretta, toccando soprattutto il tema dello sport, vera e propria palestra di civiltà in cui imparare il risutetto delle regole. "Nella pallavolo, come nella vita, se sbagli paghi. E' importante che ci siano delle regole e che vengano rispettate, non bisogna superare i limiti. Mi è capitato di non essere contento delle mie prestazioni, vedendo che i miei compagni facevano di più, ma a mente fredda ho capito che mi sto dando per una grande squadra, quindi tornavo a casa felice. Quando i dirigenti ti impongono delle regole e i compagni danno l'esempio, si riesce a dare tutto per un obiettivo, ma senza uscire dalle regole. Ovvio, in gruppo ci può essere un bullo che vuole mettere i piedi in testa agli altri. L'importante ignorarlo, e creare un ambiente positivo perchè non succeda".
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